giovedì 4 ottobre 2012


ITALY LOVE e PUNTI FERMI

Quando vedi certe belle immagini, su Fb, e non ci cadi, poi però, sei fregato. 
Quelle immagini bellissime, tipo terrazzino con vista mare a Capri, con in primo piano il tavolino di un albergo apparecchiato per la colazione, con un sole bellissimo, con un cielo terso che l'inquinamento sembra non esistere, con un caldo ma non troppo, non afoso da buco nell'ozono sfinito, con sul tavolino dei cornetti soffici, che non pare ci siano dentro i conservanti o il glutine modificato negli anni Settanta, con l'acqua di una brocca riempita ad una fontana poco distante come se fosse potabile sempre e ovunque... e il tutto immerso in un'aria che traspira amore, come se nessuno si volesse mai male. 
Le belle immagini che parlano di un mondo arcano e bucolico che non è mai esistito. O non esiste più. E allora ti ricordi dei viaggi da bambino, in famiglia, quando, nel bene o nel male, viaggiavate insieme, vi parlavate, si litigava, ok, ma c'eravate, anche se all'epoca avreste preferito restare a casa con gli amici a far casino. E in quel momento i ricordi sono più belli, come lo sono sempre i ricordi, dopo. 
Poi però dopo aver sorriso e spalancato gli occhi con questa bella foto di Fb, ti ricordi che le cose non stanno così, che tutto passa, che la gente passa, gli amori e gli amici passano, che l'acqua non è sempre possibile berla dal rubinetto, che il cibo del Mulino Bianco non è così sano, che il Sud non è pasta e mandolino, che tu sei già grande e che hai paura. Hai paura di tante cose, e in fondo anche di restare solo. Paura di starti di nuovo un po'  attaccando ai tuoi genitori, quelli che per una ventina d'anni non volevi vedere, ascoltare, sopportare. Quelli che avevi dimenticato, distratto da amori più o meno possibili, lavori intrapresi e lasciati, sofferenze più o meno meritate, spericolatezze economiche, sogni infranti, amici persi e più o meno ritrovati. E ora ti accorgi che loro sono gli unici che ancora sono lì, fermi nelle loro convinzioni, nei loro errori, nelle loro fisse assurde, e però anche i soli che ancora rappresentano un punto saldo nella tua vita, così passeggera e instabile. E allora ti rendi conto che un po' sei anche fregato, perchè ti rendi conto che loro, che sono forse l'unico punto rimasto saldo della tua vita, prima o poi se ne andranno, che stanno sfiorendo, che la loro salute non andrà migliorando. E ti rendi conto che allora adesso è un bel casino, perchè se non sei riuscito a creare un perno in te, intorno al quale ruotare, quando loro non ci saranno più, beh, come cavolo farai?
Questo pensi, mentre passa sulla Home la bella foto postata da uno stronzino supposto amico di internet, forse ignaro, che non sa cosa fare e non pensa minimamente le cose che stai pensando tu. O forse le pensa. E sta male pure lui. E magari per questo ha postato quella bella foto. Proprio per non pensare.

venerdì 21 settembre 2012

Visto che è molto che non apro il blog, stasera mi ci è voluta un'ora per tornare padrona della mia pagina. Non riuscivo a trovarla. Facciamo una prova per vedere se queste righe verranno pubblicate. Abbiate pazienza :)

lunedì 13 giugno 2011

Di digiuni, pseudo morti e vuoti.

Medea è ancora viva, nonostante tutto.
Nonostante un virus l'abbia terribilmente abbattuta e condotta alle soglie dell'incoscienza, tanto da farla piangere pensando che fosse arrivata la sua ora. Ebbene sì. Può sembrare sciocco, eppure quando si sta così male da pensare di non farcela, salgono alla coscienza, che ancora per un poco si regge in piedi, pensieri cupi e personali, ma in fondo generalizzabili. Come per il dolore o il pianto, che sono fatti sempre privati eppure universali. Quando senti che il corpo ti sta abbandonando e che non hai più controllo su di esso, la paura vince ogni cosa, ti senti perduto, solo, ed in quei momenti capisci che sei tutto ciò che hai. Quando stai per morire, o almeno pensi di, (come è successo per la prima volta a me qualche giorno fa!) capisci che di fronte alla morte sei SOLO, come lo siamo tutti, e che tutto quello che fino a cinque minuti prima contava, ora non conta più. Quando ti accorgi di non sentire più le tue braccia e le tue gambe, e vedi appannato e non senti più bene la tua voce e nessuno è lì per aiutarti, pensi: 'cazzo, ma sto morendo. E nessuno ci può fare niente'. Punto. Davvero una sensazione indescrivibile..
Poi ti accorgi che qualcuno alla fine arriva, perchè un residuo di forza in te è rimasto e hai fatto un numero di telefono.. E tutto piano piano va a posto. Perchè abbiamo la pellaccia dura e il nostro "gene egoista" non ci sta, a farsi spazzare via da una stupidissima gastroenterite! E poi sarebbe davvero il colmo: morire per una gastroenterite (o sue complicazioni, quali trauma cranico dovuto a caduta per perdita di sensi!). Davvero uno 'scacco della vita'. Assurdità come in quel film scioccherello.. come si chiamava? Final destination, mi pare..
Ma il corpo non ha morale, non come quella che dovremmo avere noi, almeno. Si limita a funzionare quando funziona, a non funzionare quando è difettoso o malato. Hai voglia a discorrere con lui! Così ti restano giorni di pseudo digiuno forzati, e voluti, anche. Che da una parte ti fanno riflettere. Come ieri, quando mi sono sorpresa in uno strano pensiero: ero nello studio a casa di mio padre, verso le 15 di pomeriggio con nello stomaco solo una fetta biscottata e tre cucchiai di riso in bianco e mi veniva da piangere. Ma molto! E così ho pensato.. che sono i vuoti, che ci fanno piangere. Sì, perchè quando c'è il vuoto, (che sia assenza di persone, attività, cibo o quant'altro) ci sei solo tu, col tuo corpo ed il tuo pensiero. E il vuoto di te stesso.. Cazzo: fa paura, perchè non ci stiamo quasi mai col vuoto di noi stessi. I vuoti si colmano con i cinema, i libri, la musica, il lavoro, l'amore, il cibo e via via. Ma se per un attimo o un giorno tutte queste cose ci vengono a mancare, cazzarola se ci fa paura tutto questo. Siamo solo noi, con noi e di fronte a noi. E allora lì sì che ci vuole coraggio. Lì sì che c'è paura. Quella paura che sentiamo quando la morte si sta (o pare starsi) avvicinando.

Ok: non saranno ragionamenti festosi, ma vale la pena di soffermarcisi un attimo, forse.
Ora, comunque, per fortuna sto un pò meglio, e a breve mi aspetta un bel petto di pollo scondito al vapore con (stasera: lusso) anche una carota lessa. Almeno l'ago della bilancia scende un pò!!
Buona serata e buoni vuoti, quando arriverà il momento. Perchè, a tratti, arriverà anche per voi!

P.S.: Era questo il film che dicevo: ASSURDO!!!! (Non riesco a postare il video, ma guardatelo):
http://www.youtube.com/watch?v=bJ6WKRTV34I&feature=related

sabato 28 maggio 2011

Di madri e ristoranti cinesi





Colgo l'occasione serale per parlare un secondo del ristorante cinese.
Data la risaputa nocività dei cibi dei ristoranti cinesi che, invece di servire vera cucina cinese (all'origine sana e al vapore), propinano una quantità immane di cibi addizionati del terribile glutammato di sodio (il dado da cucina, per intenderci), vi chiederete perchè io ci sia andata.. E allora voglio precisare che mi sono ivi recata, per un nobile intento, ossia per far contenta.. la Stanca Madre, che bramava di andare a cena fuori da un bel pò di tempo. Ora, questo non dovrebbe bastare a scagionarmi dall'essermi recata in cotal luogo di perdizione culinaria, non fosse altro però che la decisione è maturata dopo essermi imbattuta, ebbene sì.. nell' occhio della madre! E quando la madre fa quell'occhio disperato, (vedasi video), la mia predisposizione al 'crocerossismo' ed il senso di colpa si sommano, e finisce sempre che poi porto la Madre a cena fuori, e gira che gira che ti rigira, dopo immani discussioni vertenti sulla distanza del ristorante, sulla facilità del parcheggio, sull'economicità del posto e sulla tipologia di ristorante, mia madre finisce sempre col dire: 'E se andassimo al cinese..?' E se per caso titubo un poco, ecco che rifa capolino l'occhio della madre che non lascia scampo. E sia: cinese. Per l'ennesima volta. In fondo 'si mangia bene, si spende poco, si fa veloce'.. eTcetera eTcetera! Ora, io vorrei chiedere giusto poche cose al riguardo. 
Prima cosa: perchè ogni santa volta che si va al ristorante cinese, si finisce per prendere sempre le solite cose? Magari poi si termina la cena riproponendosi: 'La prossima volta proviamo qualcosa di nuovo, però, eh? E puntualmente si finisce per riprendere le solite cose, alias: il malefico involtino primavera, lo spaghetto di soia/riso alla cantonese, il pollo fritto/al limone, lo spaghetto di soia ed il raviolo al vapore (io almeno, perché lo adoro, e della cui porzione da 4 mia madre frega-si sempre un raviolo, e poi con la bocca storta dice: 'Oh, a me, questo raviolo al vapore proprio non mi (rafforzativo) piace', e ciononostante tutte le sante volte se ne piglia uno dal mio piatto!!! Tanto che stasera mi sono incazzatina e le ho fatto presente la cosa!)

Seconda cosa: qualcuno sospetta che la carne del pollo sia invero qualcos'altro, e non pollo, (così tenera e rosa rosa)? Si accettano suggerimenti..

Terza cosa: perchè cacchio ogni volta che ti siedi al cinese ti portano tutto quanto insieme? Ok, dopo l'involtino (e wanton fritto non richiesto) fanno una pausa, e tu ogni volta t'illudi che le tempistiche siano quelle di un normale ristorante (come quando guardi un film che hai già visto, dove l'amato protagonista muore e tu speri che per una volta finisca diversamente), ma poi dopo circa 4 minuti arrivano lo spaghetto, il raviolo, le zuppe, i polli, e tutto il resto, TUTTO INSIEME, che quasi devi appoggiare la roba nel tavolo del vicino (e lui in quello del suo vicino e via via)... e immancabilmente qualcosa verrà mangiato freddo... e immancabilmente ti alzerai dal tavolo sentendoti pesante e pieno come l'uomo del film dei Monty Phyton, tanto che qualcuno dirà: 'Eh, mangiamo sempre troppo al cinese'...  Eh no, cazzrola! E' che ti portano tutto insieme i sempre-sorridenti! 
E penso di avere capito anche perchè: a) prima finisci, prima vai via, prima si libera il tavolo, prima si siede qualcun altro; b) la roba viene scaldata al microonde, credo, ed è per questo che appena te lo portano è a 7000 gradi centigradi (vedasi zuppa di pollo e mais, roba da denuncia per ustione) ma dopo qualche minuto è tutto freddo ed il pollo pare una papera di gomma!...
Ok, non vi tedio oltre. So che chi nel bene o nel male ama il ristorante cinese ci tornerà e farà/assisterà esattamente alle suddette cose! Proprio come me!

Notte :)

giovedì 26 maggio 2011

Omaggio al croissant


Visto che, come dicevo, il ritrovamento della mmmia bbbiciiii (detto un po' alla Forrest Gump!) è avvenuto in qualche modo anche grazie al croissant vuoto che mi son fermata a comperare codella (voglio dirlo così) mattina, voglio ricordare l'origine del suddetto dolcetto, anche se i più la conosceranno già. In fondo, repetita iuvant.
Dunque: pare che dal 14 luglio del 1683 Vienna sia stata posta sotto assedio per due lunghi  mesi da circa 150.000 Turchi, guidati dal Gran Visir. Proprio Vienna, perché costituiva un tassello fondamentale nel disegno di conquista ottomana dell'Europa. Fu così che i Turchi sferrarono attacchi durissimi alla città, cercando di entrare da ogni lato o passaggio, anche se la città teneva abbastanza bene la sua linea difensiva. Una notte, però, accadde che gli assaltatori cercassero di abbattere le mura, scavando un tratto di galleria vicino alla parete di un forno di panettieri che, ovviamente, di notte stavano lavorando. Questi ultimi riuscirono, sentiti i forti rumori, a dare prontamente l'allarme e il pericoloso attacco fu sventato con successo. Nel mese di settembre poi l'esercito polacco accorse in aiuto della città assediata e i Turchi furono costretti a battere definitivamente in ritirata.
Scacciato così il nemico, si decise di chiedere ai panettieri di inventare un dolce a ricordo della vittoria. Quello che ne uscì fu questo cornetto, che ricordava una luna crescente, simbolo appunto della bandiera turca, e chiamato appunto croissant, che significa crescente in francese, dato che la lingua parlata dall'aristocrazia europea era principalmente il francese.
Bene. Ecco tutto. Mi sembrava doveroso, nei confronti dell'esimio dolcetto. Quindi la prossima volta che al bar chiederete un croissant, (spero per voi non vuoto, ma con crema, marmellata o nutella), ricordatevi che state chiedendo un signor dolce, che a suo modo è frutto di una gustosa curiosità storica!
Sogni.. dolci a tutti.
Buonanotte.

mercoledì 25 maggio 2011

Cibi e bici (rubate)


Come si suol dire: 'tutto è bene quel che finisce bene'.
In sintesi, ebbene : incredibile dictu, ho ritrovato la mia bicicletta rubata. E l'ho trovata grazie ad un croissant, in fondo! Sarà stato un pò anche il benefico influsso del film di De Sica (o proprio una sua indiretta benedizione) rivisto poche settimane fa, (ed ho pure pianto). Mi spiego meglio: stamane, come sempre stavo portando a razzolare il canide, di corsa nonostante fosse mercoledì e non martedì (chi mi ha letta su Fb capirà), perchè dovevo andare alla prima ora per seguire la mia alunnina nel compito di english. Ordunque, indecisa se prendere il mio croissant vuoto (concesso nella dieta) oppure no, ho optato per la prima nonostante fossi in ritardo, come al martedì.. 'Però', ho pensato, 'lo prendo dopo aver razzolato il canide', come faccio quando, all'andata, vedo dentro il negozio troppa gente. Così Lucky si è fatto il suo bel giretto libero e felice (io più di lui dato che eravamo soli, quindi non dovevo controllare che si azzuffasse con qualche possibile cane sconosciuto) e ce ne siamo tornati verso casa, con tappa all'alimentarino di fiducia. Posiziono come al solito il canide fuori dalla porta d'ingresso con l'impugnatura del guinzaglio infilata in uno dei due manici cilindrici del carrellino solleva-cose che sta sempre lì fuori e il cane si sdraia (come sempre quando teme che il guinzaglio da me posizionato in vari siti possa cadergli in testa, come già avvenuto!) e sto per entrare quando, con la coda dell'occhio, scorgo (a lato della strada, fuori dal cancello di una palazzina molto vicina alla mia e chiusa da un bel lucchettone) una bici da donna Galant, illuminata dal sole e bella fiammante. Al che indugio un attimo e penso: 'toh, Galant come la mia', sorrido e faccio per entrare. Poi indugio di nuovo, riguardo la bici e penso: 'toh, il sellino bombatino nero con dei puntini bianchi come la scritta a lato. Come quello nuovo che avevo messo sulla mia.' Al che, mi fermo e penso: 'Vedi mai che è la mia. Naaa. Impossibile. Ma.. vedi mai..' Indugio e guardo e penso: 'cavoli, ma la mia aveva qualcos'altro per cui riconoscerla? Ma sì, la manopola di sinistra era rotta, poco poco, verso il margine esterno'. Allora, attratta anche dal fatto che dietro la rete e dietro la bici stava una ragazza probabilmente straniera, sui 20 anni, che sistemava le rose, mi sono avvicinata. Guardo la bici e.. cazzo aveva proprio quella sbucciatura alla manopola sinistra. Unica cosa diversa: un cestino posticcio davanti. Guardo la bionda-tizia e le faccio: 'Questa bici è tua?' E lei: 'Sì, perchè?'' E io: 'Perchè questa bici è MIA! E' rubata!!!' E lei: 'Ma come rubata? Io l'ho comprata da un ragazzo (moldavo) qua vicino, che non la voleva più... per 50 euro'... Insomma per farvela breve il Marius, come poi ho appreso chiamarsi il ladro, mi ha fregato la bici sotto casa di mia madre, rompendo la catena di notte con delle tenaglie, poi l'ha rivenduta alla bionda-ingenua-ragazzina e ora pare sia in vacanza. 'Sì, coi soldi delle bici rubate!' le ho detto. Un bel tonto però il Marius, scusate. Comunque, io sono corsa a scuola, le ho lasciato la bici in fiducia, dato che lavorava per una vecchina del palazzo che è pure scesa ed è inorridita (anche perchè per metà aveva pagato lei la bici), sono andata a scuola e poi sono tornata a riprendermela. In realtà le avevo promesso che gliela avrei ricomprata per 50 euro, ma poi mia madre, nonna, fratello e cugina mi hanno dato della ingenua e pure idiota: 'Che cazzarola fai?: paghi la tua bici rubata? Ma sei scema?' E in effetti suonava ragionevole, solo che a me scocciava che loro avessero perso i soldi per una truffa. Così alla fine invece di 50 le ho dato 20 euro, che era circa quello che lei aveva speso per la MIA bici, (che detto per inciso, io avevo pagato 250 euro...) Le servirà di lezione, forse. Ha pure detto che denuncerà il Mario/us al suo ritorno... mah.. Comunque, sono tentata di dirle che una mia amica vende una bici a 50 euro, e la mia amica è fidata. Mia nonna/cugina dicono che non devo impicciarmi.. Però.. però..
Ch'aggia fà? Forse son troppo buona.. Vediamo un pò..

Ora: terzultima ripetizione, spero.. Dopo mi guardo un vecchio video su Harry Houdini..

A poi :)

lunedì 23 maggio 2011

Cibo e rotazione terrestre

Oggi la giornata pare cominciata bene: sveglia telefonica, doccia, sole splendente, telefonata di mami per comunicare un'urgenza rientrata, e soprattutto: troppo tardi per fare colazione! Non andrebbe bene, lo so, ma era davvero troppo tardi. La cosa che mi ha stupita è che alle 12 ancora non avessi fame, così per par condicio con la me stessa che non vuole fare la dieta, alle 12.05 mi sono presa un pacchettino di crackers alla macchinetta della scuola. Vedi mai che mi sentissi male..!!! Poi a casa una bella insalata pomposa, con tante cose dentro e un pò di pane buonissimo, il pane tipo droga, come lo chiamo io, che hanno all'alimentari di via Rossi: una baguettina nè troppo croccante nè troppo morbida, nè troppo cotta nè troppo poco cotta, insomma: perfetta, mervaigliosa. Credo siano pani congelati, ma, che vuoi fare? Sono buonissimi. Questo, in attesa del pane bio che ho ordinato per la settimana, ma che andrò a ritirare giovedì, giorno delle consegne settimanali.
Comunque, mentre aspettavo il mio turno per avere la baguettina-droga, meditavo su una questione di non troppa importanza per la quotidianità collettiva, ma che mi è tornato in mente stamattina, (forse guardando l'affettatrice che girava e affettava della mortadella, non per me, dato che sono a dieta) e cioè questo: cosa succederebbe se la Terra smettesse di ruotare? (La cosa mi era stata suggerita dalla lettura di un articolo di Focus, che una mia amica biologa dice essere il 'Novella 2000' della scienza, ma che a me piace tanto. Vi sono stata anche abbonata per un anno, oh!). Ebbene: innanzitutto, considerando che il livello dei mari e degli oceani è determinato dall'equilibrio tra la forza di gravità e quella centrifuga, dato il moto di rotazione terrestre attorno al suo asse, (che però verrebbe quindi a mancare) le acque si sposterebbero verso i poli. Infatti la rotazione terrestre è la causa del maggiore accumulo di acqua verso le zone equatoriali e dello schiacciamento dei poli stessi. Venendo a mancare tal moto, appunto, le acque vagherebbero verso nord e sud, mentre al centro resterebbe una grande zona asciutta di Terra.
Inoltre, se l'unico moto terrestre fosse quello di rivoluzione attorno al Sole, avremmo ogni giorno lungo quanto un anno, con una stagione gelida di sei mesi e una supercalda di altri sei mesi. Senza contare che per sei messi sarebbe giorno e, per gli altri sei, notte, con le dovute gradazioni. Quasi incredibile, a pensarci..
Bene, pensato questo me ne sono andata felice con la mia baguettina rilascia-endorfine! Per merenda proverò lo yogurt di soya cereali e frutta, cercando venire incontro al mio colon terribilmente irritabile.
Ora: incombenza cane e poi ripetizione.
Sono le ore: 14:13
Hasta Luego!